Caso Studio - Difesa delle Balene in Antartide (Secondaria)

CASO STUDIO SEA SHEPHERD
DIFESA DELLE BALENE IN ANTARTIDE
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Slide 1: Diapositive
ItalianHistory+4Secondary Education

Cette leçon contient 16 diapositives, avec quiz interactif, diapositives de texte et 5 vidéos.

time-iconLa durée de la leçon est: 20 min

Introduction

This Case Study connects with our Lesson Plans: Whaling. It focuses on our whale defense campaigns to stop whaling in the Southern Ocean Whale Sanctuary.

Instructions

This Case Study connects with our Lesson Plan: Whaling. It focuses on our whale defense campaigns to stop whaling in the Southern Ocean Whale Sanctuary.  

This Case Study takes 20 minutes to complete.

Contact: education@seashepherdglobal.org
© Sea Shepherd 2021

Instructions

Éléments de cette leçon

CASO STUDIO SEA SHEPHERD
DIFESA DELLE BALENE IN ANTARTIDE

Slide 1 - Diapositive

Questa lezione è stata programmata da Sea Shepherd. Sea Shepherd è stata fondata nel 1977 ed è un’organizzazione per la salvaguardia e la conservazione dell’ecosistema marino e della fauna che lo abita. Sea Shepherd agisce a livello globale su innumerevoli problematiche legate all’ecosistema oceanico, ed è protagonista ogni anno di numerose campagne di azione diretta. La caccia alla balena è una delle aree sulle quali Sea Shepherd sta lavorando, in modo da poterla fermare.

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Slide 2 - Diapositive

Durante la lezione useremo queste icone per identificare le azioni di apprendimento.
Operation Zero Tolerance 2012-13
Efforts to refuel the factory whaling ship blocked.
Operazione Zero Tolerance (2012-2013)
Bloccati i tentativi di rifornimento della baleniera officina.

Slide 3 - Diapositive

Operazione Zero Tolerance.

Nel 2012-13 Sea Shepherd intraprese la sua nona campagna per proteggere le balene nell’Oceano Antartico dalla flotta baleniera giapponese. Quattro navi di Sea Shepherd perlustrarono le acque intorno all’Antartide per trovare la flotta baleniera giapponese e la nave che li riforniva.

Una volta localizzata la nave di rifornimento, le navi di Sea Shepherd si posizionarono in modo da bloccare il rifornimento della nave baleniera Nisshin Maru.

Slide 4 - Vidéo

Operazione Zero Tolerance.

Irritato perché i suoi tentativi di rifornimento venivano continuamente bloccati, il capitano della Nisshin Maru iniziò a spingere la Bob Barker contro la nave di rifornimento speronandola deliberatamente assieme alla Steve Irwin e alla Sam Simon.

La Nisshin Maru è una nave da 8.000 tonnellate a differenza delle nostre navi tutte inferiori alle 600 tonnellate.

Una situazione pericolosa che ha causato danni sia alle navi di Sea Shepherd che alla petroliera di rifornimento.

https://www.youtube.com/watch?v=Pj7yPRhk584
https://www.youtube.com/watch?v=4MrXiv4H1W0

Why block refueling?
Attempting to illegally refuel within the Southern Ocean Whale Sanctuary.

Stopping refueling stopped them continuing to hunt whales.




IMPEDIRE I RIFORNIMENTI

Tentativi di rifornimenti illegali all'interno del Santuario delle Balene dell'Oceano Meridionale.

L'interruzione dei rifornimenti ha impedito loro di proseguire con la caccia alle balene.

Slide 5 - Diapositive

Il blocco del rifornimento.

Sea Shepherd decise di bloccare il rifornimento per due motivi. In primo luogo i balenieri stavano tentando di effettuare il rifornimento all’interno del Santuario, il che è illegale.

In secondo luogo, impedendo alla Nisshin Maru di rifornirsi avremmo potuto porre fine alla caccia alla balena in quella stagione, poiché senza carburante non avrebbero potuto continuare le operazioni di caccia alla balena.

Sea Shepherd vessels rammed, tried to flood the Bob Barkers engine room with water cannon and threw concussion grenades at Sea Shepherd crew.
Navi di Sea Shepherd speronate. Hanno cercato di allagare la sala macchine della Bob Barker con cannoni ad acqua e lanciato granate a concussione contro l'equipaggio di Sea Shepherd.

Slide 6 - Diapositive

Azioni pericolose.

Oltre a speronare le navi di Sea Shepherd, le baleniere usarono anche i loro cannoni ad acqua per cercare di inondare le sale macchine della Bob Barker e lanciarono persino granate a concussione contro gli equipaggi di Sea Shepherd.

Le granate a concussione sono progettate per assordare e disorientare, ma possono anche bruciare e causare altre lesioni se l’equipaggio subisce un colpo diretto. Quindi non è esattamente una mossa intelligente lanciare delle granate a concussione proprio accanto a un’autocisterna! Nonostante gli enormi danni alle navi di Sea Shepherd, i nostri capitani non si sono mai tirati indietro.

932 whales saved during Operation Zero Tolerance.
Sono 932 le balene salvate durante l'Operazione Zero Tolerance.

Slide 7 - Diapositive

932 balene salvate.

La Nisshin Maru non fu in grado di fare rifornimento e la flotta baleniera venne scortata fuori dal Santuario dalle navi di Sea Shepherd.

Durante l’Operazione Zero Tolerance, nonostante i loro tentativi di danneggiare le nostre navi siamo stati in grado di ridurre la loro quota salvando 932 balene.

Operation Relentless 2013-14
Japanese harpoon ships try to disable Sea Shepherd vessels by towing steel cables.
Operazione Relentless (2013-2014)
Le baleniere da caccia giapponesi cercano di disabilitare le navi di Sea Shepherd trainando cavi d'acciaio.

Slide 8 - Diapositive

Operazione Relentless, 2013-14.

L’anno successivo, durante l’Operazione Relentless, le navi arpionatrici baleniere giapponesi fecero pericolose manovre tra le prue della Steve Irwin e della Bob Barker mentre trascinavano cavi d’acciaio dietro le loro navi. Questi vennero usati per cercare di aggrovigliare e disabilitare le nostre eliche e disabilitare quindi anche le nostre navi.

Slide 9 - Vidéo

Manovre pericolose.

Il 2 febbraio 2014 in un periodo durato circa 9 ore, le due baleniere giapponesi passarono davanti alla Steve 45 volte e davanti alla Bob 41 volte.

Mostra questo video (2:39 minuti)
https://www.youtube.com/watch?v=ArE3N9StnPA

Slide 10 - Vidéo

Manovre pericolose.

Durante questo attacco il capitano della Yushin Maru No.3 valutò male le distanze e finì per speronare la Bob Barker causandole danni alle costole (o alla struttura) della prua. Puntarono inoltre i riflettori e i puntatori laser sui ponti delle nostre navi per tutta la notte, cercando di accecare e disorientare gli equipaggi di Sea Shepherd, entrambe attività illegali.

Mostra questo video (2:40 minuti)
https://www.youtube.com/watch?v=Yd_32wuQ6kY

784 whales saved during Operation Relentless.
Sono 784 le balene salvate durante l'Operazione Relentless.

Slide 11 - Diapositive

784 balene salvate.

Gli attacchi avvennero dopo che Sea Shepherd localizzò la Nisshin Maru e vennero intrapresi per distrarre le navi, impedendo loro di bloccare la Nisshin. Rallentando le nostre navi la Nisshin Maru riuscì a scappare e riprendere la caccia alla balena. Durante l’Operazione Relentless, nonostante i disperati tentativi di disabilitare le navi di Sea Shepherd, siamo comunque stati in grado di fermare la loro caccia alla balena e ridurre la loro quota salvando 784 balene.

Slide 12 - Vidéo

La bellezza dell’Antartico.

Nonostante il duro lavoro e le lunghe ore durante le campagne per proteggere l’Antartide, gli equipaggi di Sea Shepherd possono fare esperienza della bellezza dell’Antartide.

Mostra questo video (1:21 minuti) che documenta la splendida fauna marina e i paesaggi dell’ Antartide:

https://www.youtube.com/watch?v=VljSo9yzWds&list=PLx1pnhQVtbbDnog24mzGFNy9qoaNPGb40&index=5

Slide 13 - Vidéo

Operazione Nemesis (2017).

All’inizio del 2017 la Steve Irwin e la Ocean Warrior trascorsero oltre 90 giorni in mare inseguendo i bracconieri di balene giapponesi.

Avendo perso la causa alla Corte Internazionale di Giustizia, i balenieri giapponesi operavano illegalmente. Nel 2016 ridussero la quota di balene a 333 balenottere minori e ampliato la loro area di caccia alle balene, rendendo così la ricerca della flotta baleniera più difficile rispetto agli anni precedenti.

I balenieri giapponesi estesero anche la durata della stagione di caccia alle balene, il che significa che rimasero in acque antartiche ancora più a lungo per cercare di ottenere la loro quota.

Mostra questo video (2:37 minuti) che fornisce le prove che i balenieri giapponesi cacciassero le balene anche dopo la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia:

https://www.youtube.com/watch?v=3MQdqoQcMpc&list=PLx1pnhQVtbbDnog24mzGFNy9qoaNPGb40&index=2&t=16s 
Operation Nemesis
Japanese whalers had government help - accessing military satellites to track Sea Shepherd vessels.
Operazione Nemesis; con l'aiuto del governo le baleniere giapponesi hanno avuto accesso ai satelliti militari per rintracciare le navi di Sea Shepherd.

Slide 14 - Diapositive

Localizzazione dei balenieri.

Quest’anno i giapponesi avevano accesso ai satelliti militari del loro governo e sono stati in grado di rintracciare le navi di Sea Shepherd, tenendosi così fuori portata.

Ciò ha reso impossibile rintracciarli e fermare la caccia alle balene. Tuttavia il maltempo ha comunque reso la vita difficile ai balenieri, che dovevano già spostarsi costantemente per stare lontani di Sea Shepherd. Questo li ha costretti a stare in mare più a lungo per cercare di catturare la loro quota, costando loro molto più denaro.

La campagna è riuscita a documentare con successo i bracconieri che catturano illegalmente delle balenottere minori all’interno della’ Australian Whale Sanctuary. Questa è la prima volta che vengono documentate attività illegali da quando la Corte Internazionale di Giustizia si è pronunciata contro le operazioni di caccia alla balena in Antartide nel 2014.


Perché è vietato il rifornimento di carburante all’interno del santuario delle balene dell’Oceano Antartico?

Slide 15 - Question ouverte

Chiedi agli studenti di rispondere alla seguente domanda utilizzando www.LessonUp.app o discutine in classe.

“Perché è vietato il rifornimento di carburante all’interno del santuario delle balene dell’Oceano Antartico?”

www.seashepherdglobal.org

Slide 16 - Diapositive

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